Huawei è una grande società nata in Cina nel 1987, inizialmente si occupava solo di sistemi e di soluzioni di rete e telecomunicazioni.
La società era nata per gestire le vendite di un produttore di centrali telefoniche per uso privato ad Hong Kong.

La raccolta di dati e informazioni su questi prodotti permise molto presto di iniziare a produrre delle centrali proprie.

Questi apparecchi ottennero un grande successo nei piccoli villaggi e nei centri urbani portando l’azienda a diventare una delle realtà più in voga del settore.

Ma la vera crescita di questa società avvenne nel 1997. Huawei riuscì a realizzare prima una rete di telefonia fissa e poi iniziò a produrre i suoi primi apparati per la telefonia mobile, portando il suo fatturato a mezzo miliardo di dollari.

Nel 2004 l’azienda arrivò anche in Italia con la realizzazione di reti ad alta velocità per conto di Telecom.

Il 2010 fu l’anno in cui Huawei presentò il suo primo smartphone: Huawei Ascend M680.
Dopo di che, susseguirono altri terminali ma la grande svolta avvenne con l’introduzione della Serie P, infatti, nel 2012 venne presentata la prima rivoluzione che prende il nome di Ascend P1.

Negli anni a seguire lanciò il P6 e, contestualmente, una serie tutta nuova denominata “Mate”, con il nome di Ascend Mate che vide la luce nel 2013.

Arrivando ai giorni nostri, l’azienda e riuscita a crescere in modo molto omogeneo, grazie ai suoi terminali dai prezzi ridotti rispetto alla concorrenza e alle caratteristiche che, questi, riescono ad offrire (e garantire).

Nel corso degli anni non sono comunque mancate le critiche come per esempio nel 2019, con l’introduzione della famiglia P30, per cui, Huawei, promise scatti fenomenali e tanto altro anche se molti esperti nel campo fotografico non la pensarono effettivamente a quel modo.
Per citare un caso specifico, parliamo dello scatto alla luna dove Huawei disse che era tutto merito della sua fotocamera; dichiarazione poi sbugiardata poiché si venne a scoprire che la qualità degli scatti erano dovuti ad impostazioni software con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.
In particolare, durante l’utilizzo dello smartphone, molti utenti notarono un “salto di schermata” nel momento in cui il software riconosceva l’oggetto inquadrato come ad esempio, appunto, per la Luna con conseguente sostituzione di oggetti e modifiche alla realtà oggettiva, che portano l’utente a ottenere delle fotografie non corrispondenti alla verità dello scatto.

Nel 2019 arrivò anche una “bella batosta” per Huawei, infatti, Trump impose un ban alla società impedendo a tante aziende di rifornire servizi o collaborazioni alla compagine cinese.
Il culmine avvenne nel mese di maggio, quando Google decise di interrompere la collaborazione con Huawei riguardo le forniture e le customizzazioni per quanto concerne hardware e software degli smartphone.

Huawei riuscì a non crollare e sebbene le difficoltà fossero evidenti, dovute anche all’assenza dei servizi Google, è riuscita a rialzarsi dando uno schiaffo alla concorrenza con l’uecita sul mercato degli spettacolari P40 2020.
In particolare, la seria P40 rappresenta una categoria di smartphone senza precedenti, dotati di caratteristiche e di un comparto fotografico di tutto rispetto (probabilmente il migliore).

Per chiudere il 2020 in bellezza Huawei ha introdotto la sua nuova serie Mate 40 dotata di una scheda tecnica che si attesta sull’olimpo dei Top di gamma.

Ma questo 2021 sarà un anno molto difficile per Huawei. Non solo il suo ruolo di fornitore di attrezzature di rete 5G è stato notevolmente ridimensionato, ma anche dal punto di vista della produzione di smartphone che viene sempre più messa in discussione man mano che gli effetti del ban imposto dagli Stati Uniti si manifestano e si radicano.

Gli effetti stanno cominciando a pesare anche sulla possibilità per Huawei di ottenere nuove componenti hardware per i suoi prossimi prodotti, infatti, l’azienda cinese, avrebbe ridotto del 30% gli ordini di componenti presso suoi fornitori taiwanesi e cinesi, probabilmente in vista di un grosso ridimensionamento.

L’unica soluzione per Huawei sarebbe quella di fare tutto in completa indipendenza e automia come sta già avvenendo dal lato software, oppure sperare, incrociando le dita, nell’attesa di eventuali cambiamenti alle restrizioni a cui è stata soggetta.

Infine vi ricordiamo che tra qualche mese, Huawei, presenterà la nuova serie P50, che molto probabilmente sarà una vera rivoluzione dato che in rete sembrano già “girare” diverse informazioni sui dispositivi che fanno ben sperare.

Ma quale sarà il futuro di Huawei ?

Tutto è molto incerto, ma questa fantastica società ha saputo sempre dimostrare la propria forza contro tutto e tutti.
A prescindere dalla presenza o meno dei Servizi Google, componenti hardware o quello che sia, Huawei riuscirà a fare tutto da sé, dando nuovamente dimostrazione del proprio valore!

Una replica a “Huawei, storia di una grande società dal futuro incerto!”

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